A partire dagli anni venti l’artista, in compagnia dell’amata sorella Margherita, arrivava regolarmente a Forte dei Marmi a luglio per ripartire a settembre. Lo stretto rapporto di amicizia con gli scultori Francesco Messina e Domenico Rambelli, entrambi precoci frequentatori dell’Eden versiliano, avevano molto contato nell’attaccamento del maestro ferrarese a questi luoghi. Nel villino affittato a Vittoria Apuana Funi teneva lo studio, spesso dipingendo in giardino o ritraendo le visioni della spiaggia, dei capanni, dei giardini e del bosco.
Accadeva di frequente che, nel ritrarre la vegetazione che cingeva la spiaggia, vi inserisse figure mitologiche o bibliche, frutto della personale vena visionaria e della proverbiale predilezione per la mitologia.
Numerose le opere realizzate tra gli anni cinquanta e sessanta sul tema della spiaggia e della vegetazione ancora incontaminata del Forte, soggetti contraddistinti da una pennellata nervosa, stenografica, particolarmente libera dalle griglie architettoniche adottate nei decenni precedenti.
Nicoletta Colombo
Storia
N. Colombo, Achille Funi. Catalogo ragionato dei dipinti, vol. II, Milano 1996, n. II.510, p. 329
L’estate incantata. La Versilia nelle opere di R. de Grada, Funi, Messina, a cura di A. Paolucci, A.V. Laghi, catalogo della mostra (Forte dei Marmi, Il Fortino, 8 luglio-22 settembre 2005), Firenze 2005, P. 109
Seaside in Versilia
Achille Funi
ACHILLE FUNI (1890-1972)
Seaside in Versilia (1958)
Tempera on masonite, 60×80 cm
Signed “A. Funi” down on the right
Nicoletta Colombo Art Studio, Milan
Since the 1920s, the artist, in with his beloved sister Margherita, regularly came to Forte dei Marmi in July and left in September. His close friendship with the sculptors Francesco Messina and Domenico Rambelli, both early frequenters of the Versilia Eden, had greatly influenced the Ferrarese master’s attachment to these places. In the little villa rented in Vittoria Apuana, Funi kept his studio, often painting in the garden or portraying visions of the beach, bathing huts, gardens and the wood.
It often happened that, when portraying the vegetation surrounding the beach, he would insert mythological or biblical figures, the result of his personal imagination and his proverbial predilection for mythology.
Numerous works were produced between the 1950s and 1960s on the theme of the beach and the Forte’s unspoilt vegetation, subjects marked by a nervous, shorthand brushstroke, particularly free from the architectural grids adopted in previous decades.
Nicoletta Colombo
History
N. Colombo, Achille Funi. Catalogo ragionato dei dipinti, vol. II, Milano 1996, n. II.510, p. 329
L’estate incantata. La Versilia nelle opere di R. de Grada, Funi, Messina, a cura di A. Paolucci, A.V. Laghi, catalogo della mostra (Forte dei Marmi, Il Fortino, 8 luglio-22 settembre 2005), Firenze 2005, P. 109