Umberto Vittorini (Barga, 1890 – Milano, 1979), trova nel paese di nascita grande ispirazione grazie alla presenza di Giovanni Pascoli. Trasferitosi giovanissimo con la famiglia a Pisa, studia arte decorativa fino al 1907 presso l’Istituto Tecnico Industriale, e successivamente presso l’Istituto d’Arte di Lucca. Nel 1915-18, arruolato in guerra, conosce Lorenzo Viani e i due artisti sviluppano un’amicizia fraterna. Nel 1928 si trasferisce a Milano, dove nel 1930 ottiene la cattedra di Pittura all’Accademia di Belle Arti di Brera. Con il trasferimento a Milano inaugura una nuova stagione artistica, influenzato dalla pittura di de Grada, Tosi e Carrà e dal paesaggismo lombardo otto-novecentesco. Nella piena maturità le sue opere rivelano una rimeditazione sulla lezione dei macchiaioli per la scelta dei piccoli formati e un colore materico debitore della gestualità espressionista.

Umberto Vittorini (Barga, 1890 – Milan, 1979), found inspiration in his birthplace thanks to the presence of Giovanni Pascoli. Moving with his family to Pisa when he was very young, he studied decorative arts until 1907 at the Industrial Technical Institute, and later at the Art Institute of Lucca. In 1915-18, he enlisted in the war and met Lorenzo Viani, and the two artists developed a fraternal friendship. In 1928 he moved to Milan, where in 1930 he obtained a teaching position in Painting at the Brera Academy of Fine Arts. With his move to Milan he inaugurated a new artistic season, influenced by the painting of de Grada, Tosi, Carrà and late nineteenth century Lombard landscape painting. In his full maturity, his works reveal a rethinking of the lesson of the Macchiaioli in his choice of small shapes and a textural color indebted to expressionist gestures.

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