Realizzata attorno al 1930 Maternità è un’opera frutto di anni di ricerca da parte di Dazzi, uno dei maggiori esempi dello studio del femminile dell’artista.
Per gran parte della su vita Arturo Dazzi cercherà di tradurre in pittura e scultura la propria idea del femminile.
In Maternità si osserva una totale sintesi delle forme: un tentativo di far parlare da sé le figure che emergono dalla pietra su cui sembrano comodamente appoggiate, le espressioni dei volti ridotte al minimo per lasciare il resto all’immaginazione dell’osservatore.
Il tentativo di semplificare le forme e, al tempo stesso, di trasmettere un’emozione richiede un grande esercizio e capacità di controllo della materia.
La forma salda e semplice del bambino con la madre possono ricordare le stesse linee di Gegè in Testa di bambina o Adolescente.
Benedetta Veschi
Storia
A. V. LAGHI, Arturo Dazzi. Dipinti e sculture della donazione Dazzi di Forte dei Marmi, maschietto editore, Firenze, 2002, p. 120