Tre dei quattro disegni esposti, tutti non datati, testimoniano i significativi legami di Catarsini con il gruppo di intellettuali e artisti che frequentava il Caffè Roma, dai “santi padri” Pea e Carrà, a Dazzi, Répaci, Soffici e molti altri. Catarsini espose spesso a Forte dei Marmi e tratteggiò i ritratti di alcuni protagonisti della stagione del Quarto Platano anche attraverso disegni e caricature pubblicate su “Versilia Oggi” dal 1968 al 1982, nell’ambito della collaborazione con il mensile fondato da Giorgio Giannelli, per il quale scriverà anche molti articoli. A questo periodo risalgono, probabilmente, anche i ritratti caricaturali di Pea, Repaci e Dazzi.
Il ritratto a figura intera di Enrico Pea, ad esempio, fa parte di una serie di fogli – alcuni dei quali datati al 1960, poi utilizzati per l’articolo Pea e i giovani, pubblicato nel dicembre del 1968. Del letterato e poeta versiliese, di cui era amico e ammiratore, Catarsini sottolinea la caratteristica figura dinoccolata
ritraendolo di profilo con le sue “scartoffie sottobraccio”, la lunga barba bianca e il consueto basco, mentre pare elargire i suoi “sofismi, garbati, piacevoli”. Anche la caricatura di Leonida Repaci, amico, estimatore di Catarsini e personalità di primo piano della cultura versiliese, mette in rilievo alcune peculiari caratteristiche del fondatore del Premio Viareggio, come l’aria sempre un poco corrusca, la fronte alta e il mento prominente.
Catarsini frequentò anche Arturo Dazzi, dal 1953 fino al 1966, anno della morte del celebre artista carrarese. Il disegno, dal tratto rapido e sicuro, illustrava l’articolo Parlando d’arte con Arturo Dazzi, pubblicato sulla rivista “Versilia Oggi” nell’aprile del 1972. Lo scultore è raffigurato di profilo con in
testa “una sorta di berretto press’a poco simile a una borsa di ghiaccio”. L’espressione è attenta e la bocca aperta, come se fosse intento a discorrere d’arte con il “suo parlare semplice, conciso” frutto di un “pensiero senza pregiudizi che pareva derivato da una specie di illuminismo kantiano”.
Il quarto disegno, delineato a penna su carta quadrettata, è uno degli innumerevoli autoritratti realizzati da Catarsini nel corso della sua vita. L’artista si ritrae di profilo, in non giovane età – probabilmente verso la fine degli anni ‘70 o i primi ’80 – accentuando alcune sue caratteristiche fisionomiche, quali il
naso puntuto e il mento aguzzo. I radi capelli sono accennati con tratti veloci, così come le rughe sul volto scavato e le ombreggiature che ne sottolineano la profondità dell’espressione.
Rodolfo Bona
Fondazione Catarsini 1899