ANDREA FRANCESCO ALBERTO DE CHIRICO (1891 – 1952)
Alberto Savino, nome d’arte scelto da Andrea de Chirico nel 1910 dopo l’influenza di un periodo di soggiorno a Parigi. Oltre alla carriera di pittore è stato uno scrittore. drammaturgo e compositore.
Nasce il 25 agosto 1891 ad Atene, terzo figlio di Evaristo de Chirico e Gemma Cervetto; il padre apparteneva a una nobile famiglia italiana di diplomatici, proprietario di di un’impresa di costruzioni ferroviarie, che tra le molte opere, aveva installato in Grecia la linea Atene-Larissa, in Tessaglia.
Mentre Giorgio de Chirico era avviato a studi di pittura presso il Politecnico di Atene, Savinio studia pianoforte presso la stessa città, diplomandosi giovanissimo, a dodici anni, a pieni voti.
Nel 1905 con la morte del padre, la famiglia decide di lasciare la Grecia, dopo alcuni brevi soggiorni a Venezia e Milano, per conoscere il loro paese di origine, la famiglia si trasferisce a Monaco di Baviera dove Savinio giunse, probabilmente, nel 1906.
A Monaco, Savinio si impegna nello studio di Otto Weininger, Arthur Schopenhauer e Friedrich Nietzsche; ha anche modo di studiare contrappunto con Max Reger. Cerca di intraprendere la carriera di compositore e di autore prima a Monaco, successivamente a milano, con il sostegno della madre, ma purtroppo con scarsi successi. Decide allora di trasferirsi a Parigi, e lì fa la conoscenza di molti esponenti delle avanguardie artistiche come Pablo Picasso, Blaise Cendrars, Francis Picabia, Max Jacob e Guillaume Apollinaire.
È di questo periodo l’adozione del nuovo nome d’arte da Andrea de Chirico a Alberto Savino.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, i fratelli Alberto e Giorgio de Chirico, sono chiamati a prestare servizio nell’esercito italiano. mobilitati a Ferrara dove sono destinati al 27º reggimento di fanteria; in questa sfortunata occasione entrano però in contatto con il circolo artistico di Filippo de Pisis e Carlo Carrà. Incontro determinante per la diffusione della pittura metafisica.
Nel giugno del 1917 Savinio è inviato sul fronte orientale a Salonicco come interprete di neogreco. Non interrompe mai la corrispondenza dal fronte per la diffusione dei suoi scritti autoriali. Alla fine del 1918 è smobilitato e ritorna in Italia e raggiungendo la madre e il fratello a Roma. Continua una fitta collaborazione con le riviste d’avanguardia tanto che nel 1918 viene pubblicato il suo primo libro italiano, Hermaphrodito, per le Edizioni de La Voce.
Nel 1926 sposa Maria Morino, poco tempo dopo nasceranno i figli Angelica e Ruggero. Il primo, seguirà le orme del padre diventando anch’egli un pittore affermato. Mentre la sorella Angelica diventerà gallerista d’arte comtemporanea a Roma con la Galleria “Il Segno”: la galleria continua tutt’oggi la sua attività condotta dalla figlia di Angelica, Francesca Antonini, che ne ha mutato il nome in “Francesca Antonini Contemporary Art”.
Nel 1926 invia al freatello Giorgio alcuni suoi dipinti a Parigi. Il fratello, colpito dalla capacità dell’artista, gli suggerisce di perseguire il proprio talento e di trasferirsi nella stessa Parigi, cosa che avverrà nel 1927.
A causa della crisi economica la famiglia rientra in italia nel 1933, vive per un certo periodo a Torino e Milano, stabilendosi definitivamente a Roma nel 1937. In questi anni riprende anche un’intensa attività letteraria collaborando con diversi giornali. Prosegue parallelamente l’attività pittorica, anche durante gli anni della Guerra, con varie mostre sia a Roma che a Milano. Sempre in questi anni pubblicherà i libri che gli procureranno maggior fama.