SIGFIRDO BARTOLINI (1932-2007)
Pittore, icisore e scultore. L’eclettico artista nasce a Pistoria il 21 gennaio come ultimo di tre fratelli. Sin da giovanissimo dimostra grandi capacità artistiche, ben presto notate dal suo maestro di elementari, Vittorio Amadori, che lo incita a perseguire la passione per il disegno ed iscriversi alla Scuola d’Arte di Pistoia. Prosegue gli studi a Firenze, dove si diploma presso l’Istituto d’arte, nel 1955.
Conclusi gli studi, le difficili condizioni economiche della famiglia, lo portano a lavorare in una ditta locale e potersi dedicare alla propria arte soltanto durante le ore notturne. Risalgono a quel periodo gran parte dei monotipi eseguiti, tra cui il ciclo Il trionfo della morte (1947-1956), ispirato dalle letture di Edgar Allan Poe e dal tragico evento dell’alluvione del Polesine.
Attorno al 1948 conosce Ardengo Soffici anch’egli pittore, scrittore e poeta, con cui instaurerà un profondo legame di amicizia fino alla morte di questi. Sarà proprio grazie a quest’amicizia che Bartolini entrerà in contatto con il gruppo di frequentatori del Quarto Platano instaurando amicizia con artisti come Achille Funi, Carlo Carrà, Francesco Messina e molti altri, instaurando un rapporto reciproco di lavoro, confronto e amicizia.
Tale frequentazione porterà Bartolini a trattenersi sempre più assiduamente in Versilia sia per la frequentazione del gruppo, sia per l’ispirazione datagli dall’ambiente apuoversiliese.
Nel 1958 inizia l’insegnamento alla scuola statale d’Arte di Pistoia. A partire dal 1959 Bartolini è coinvolto in importanti esposizioni, in quello stesso anno partecipa all’VIII Quadriennale di Roma e alla I Biennale Nazionale dell’Incisione; nel 1960 presenta una serie di xilografie alla Fiera Mondiale di New York. Il 1962 è un anno importante per l’artista, in quanto, in occasione dell’Incontro Romano della Cultura, promosso dal Centro di Vita Italiana, gli viene concesso di allestire una mostra nella sede del convegno. La fortuna artistica di Bartolini continua negli anni, incontra intellettuali e letterati italiani e stranieri, il suo successo si espande nel resto d’Europa con una prima mostra personale a Parigi nel 1964 e a Madrid nel 1966.
Infaticabile sperimentatore di tecniche, Bartolini ha illustrato decine di volumi creando illustrazioni per il quindicinale Totalità, fondato assieme a Barna Occhini; oppure ricordiamo le opere illustrate di Bernardo di Clairvaux, Savinio, Cattabiani, Nemi e Beatrice di Pian degli Ontani. Con il passare del tempo non si esaurisce la passione per le acqueforti e xilografie, tant’è, che Bartolini ottiene nell’83 l’incarico dell’illustrazione della monumentale edizione di Pinocchio voluta dalla Fondazione Nazionale Carlo Collodi per il centenario della pubblicazione, realizzando oltre trecento xilografie.
Tra il 1970-1980 in pittura vi è la fase delle “Case” bartoliniane: incentrandosi sulla sottrazione di forme e volumi sino ad una composizione minimale del soggetto, i colori, sapientemente stesi sono l’elemento che concede profondità, prediligendo per le sue opere, una composizione di colori ad olio.
In quegli stessi anni l’artista è colpito da una forma di artrite reumatoide, non individuata immediatamente, che si aggraverà sempre più nel corso del tempo; questa, assieme ad un ricovero della durata di sei mesi nel 1999, porterà ad un peggioramento delle condizioni di salute dell’artista. Riuscirà ad eseguire il suo ultimo lavoro nel 2006,14 Vetrate, tessere vetrarie legate a piombo per la chiesa dell’Immacolata di Pistoia.
Bartolucci ci lascerà il 24 aprile del 2007.
Benedetta Veschi
SIGFIRDO BARTOLINI (1932-2007)