Arturo Dazzi, la mostra torna a Villa Bertelli dal 20 Maggio al 18 Giugno
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Dopo il successo di critica e di pubblico ottenuto a Roma presso Villa Torlonia, dove la mostra è stata fregiata dalla Medaglia d’Oro del Presidente della Repubblica, e al Centro Arti Plastiche di Carrara, le opere di Arturo Dazzi, dal 20 maggio al 18 giugno saranno esposte presso Villa Bertelli a Forte dei Marmi, città di adozione di Arturo Dazzi e terza e ultima tappa del lungo viaggio di ritorno alle origini del maestro della scultura italiana. Dalla Roma che lo consacrò come tra i più grandi scultori monumentali del suo tempo, passando per Carrara dove è nato e dove ha insegnato come docente di Scultura presso la Prestigiosa Accademia di Belle arti, fino al luogo eletto per vivere e per lavorare Forte dei Marmi.
La mostra “Arturo Dazzi 1881 – 1966, Roma – Carrara – Forte dei Marmi”, curata da Anna Vittoria Laghi, racconta l’artista attraverso i legami privilegiati che il Maestro instaurò e coltivò nell’arco della sua vita con tre città italiane: Carrara, città natale e della formazione, Roma cui l’artista deve popolarità e successo e Forte dei Marmi, il buen retiro dove lo stesso lavorò ad alcune tra le sue più importanti opere monumentali e dove, infine, coltivò la pittura (“La Versilia che mi fece diventare pittore”, aveva scritto Dazzi nell’autopresentazione della Quadriennale Romana del 1935).
Tra le opere esposte – direttamente dalla Donazione Dazzi di Forte dei Marmi, a cui le stesse sono state donate nel 1987 dalla vedova Dazzi – sono numerosi i pezzi non esposti da decenni che saranno visibili durante la mostra, alla quale tutta la cittadinanza è invitata a partecipare.
Tra i lavori più noti ci limitiamo a citare l’Adolescente, scultura esposta alla mostra sull’arte italiana a Berna del 1938, il Cavallino, celebre scultura che Dazzi espose nella Biennale di Venezia del 1928 e Curzio Malaparte, oltre a un’antologia di dipinti di grande suggestione, che documentano i diversi soggetti con i quali Dazzi si confrontò: il ritratto, il paesaggio, la natura morta e gli animali. A ciò si uniscono i lavori preparatori per la Stele Marconi.
L’esposizione, come sottolinea la curatrice, ripercorre le tappe della vita dell’artistaattraverso opere e documenti che escono per la prima volta dalle loro sedi. Disposti e organizzati secondo un percorso cronologico, le sculture, i modelli e i bozzetti in gesso, le lettere, gli articoli, i dipinti e i disegni disvelano con uno sguardo inedito il ‘dietro le quinte’ dell’universo di Dazzi.
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