Dopo la canzone d’autore di Francesco De Gregori e la travolgente allegria dei tormentoni estivi di Alvaro Soler, Villa Bertelli si tinge di rock grazie ai Negrita.
Il tour estivo della band di Arezzo, “Desert Yacht Club”, ha fatto tappa a Forte dei Marmi regalando una serata di puro spettacolo.
Un lavoro, il loro, sempre alla ricerca di nuove sonorità e sperimentazioni, che ha portato a una maturità artistica non comune e che risente delle suggestioni Made in Usa.
Così come accaduto con l’ultimo album, che porta il nome di un “resort” in cui si sono imbattuti durante il loro ultimo viaggio negli States, “che nasconde un’installazione artistica frequentata da gente particolare, ovviamente, in mezzo al deserto” ha spiegato tempo fa Drigo, storico chitarrista della band. In realtà Desert Yacht Club è una vera e propria oasi creativa fondata da Alessandro Giuliano nel deserto di Joshua Tree in California, alla quale i Negrita hanno voluto rendere omaggio dando il suo nome all’album.
Il risultato di quel viaggio, conclusosi negli Stati Uniti, ha dato vita a un disco on the road, che visto il successo che sta riscuotendo l’omonimo tour estivo, pare sia stato piuttosto apprezzato dai fan.
Così anche a Villa Bertelli, dal palco, Pau e compagni hanno infiammato il pubblico con i brani storici del gruppo ma anche con le nuove canzoni dell’ultimo album che dà il nome alla tournée.
Il live dei Negrita non delude: diverte, emoziona e dà la carica. Accada ormai dal 1994, anno in cui hanno iniziato a conoscere il successo, cavalcandolo sino ad oggi e diventando, meritoriamente, una delle formazioni musicali più rappresentative del rock italiano.
Ogni esibizione diventa una festa scalmanata tra amici, per fare quattro chiacchiere in musica. E mentre loro suonano, la sfida per chi ascolta è riuscire a non ballare.
Non a caso, ieri subito dopo il concerto, la band ha twittato: “Che forza che siete stati stasera. Grazie di cuore Forte dei Marmi. Rock on!”
Che poi, quando i Negrita salgono sul palco, perché mai si dovrebbe star fermi solo ad ascoltare?
Foto @Marco Petrucci