Dazzi era solito eseguire un primo bozzetto a sanguigna o a penna, sia come preparazione alle sue opere ad olio, sia per i bozzetti delle sculture.

Il disegno è l’inizio di ogni opera; il momento di raccoglimento delle impressioni e di meditazione. Nell’autoritratto possiamo cogliere il tratto veloce dell’artista che non necessita di molte linee per consolidare la figura del suo volto.

Non si tratta dell’unico autoritratto dell’artista, ma differentemente dai ritratti per commissione o degli amici, nel momento d’imprimere la propria personalità, Dazzi si mostra allo stesso modo delle sue sculture: rigido, austero, statuario.

Benedetta Veschi

Storia

A.V. LAGHI, Arturo Dazzi 1881-1966, Roma-Carrara-Forte dei Marmi catalogo della mostra Arturo Dazzi 1881-1966, Roma-Carrara-Forte dei Marmi, Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, Roma 16 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017, p.92-95

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