Quest’opera, più che una fisonomia reale, pare ritratto ideale di homo etrusco, di un guerriero, fiero, arcigno, superbo della sua severità. L’uomo per antonomasia che presenta e sintetizza i tratti di un’austera civiltà. Nessuna concessione a formalismi accattivanti, un blocco come recuperato da uno scavo, riemerso dai secoli, con una cicatrice che taglia obliqua le labbra, un’ammaccatura all’arcata sopracciliare sinistra che schiaccia l’occhio e, nella visione frontale, concentra l’asprezza dello sguardo. Modellazione rude, essenziale, condotta sul filo aspro di un giudizio che non consente scappatoie sentimentali.
Luigi Cavallo
Storia
M. Carrà, «Scultori della generazione di mezzo», A. Notizie d’Arte, Milano, giugno-luglio 1970
Small portrait
Marino Marini
MARINO MARINI (1901-1980)
Small portrait (1928)
Bronze, unique edition, 27,5x20x23 cm.
Signed “Marino” down on the right
Private collection
This work, more than a real physiognomy, seems to be an ideal portrait of an Etruscan homo, a warrior, proud, sullen, superb in his severity. The man par excellence who presents and synthesises the traits of an austere civilisation. No concessions to captivating formalisms, a block as if recovered from an excavation, resurfaced from the centuries, with a scar that cuts obliquely across the lips, a dent in the left eyebrow arch that crushes the eye and, in the frontal view, concentrates the harshness of the gaze. Rough, essential modelling, conducted on the harsh edge of a judgement that allows no sentimental ways out.
Luigi Cavallo
History
M. Carrà, «Scultori della generazione di mezzo», A. Notizie d’Arte, Milano, giugno-luglio 1970