Andreina Vannoni conosce Dazzi nel suo periodo romano diventando prima la sua modella, poi compagna ed infine moglie.

Ritratto di signora fa parte delle tele inedite esposte alla biennale di Venezia del 1932, una delle prime occasioni in cui Dazzi espone la propria pittura al grande pubblico.

A prima vista, differentemente da altri quadri in esposizione, la tavolozza utilizzata può apparire tenue, accendendosi di un rosso vivo solo negli accessori indossati da Grì (cappello e foulard), la carica della tela è racchiusa nella posa e nell’espressione pensosa della modella: l’artista decide di far parlare lo sguardo, piuttosto che il colore, restituendo allo spettatore la perfetta eleganza della figura.

Storia

A. V. LAGHI, Arturo Dazzi. Dipinti e sculture della donazione Dazzi di Forte dei Marmi, maschietto editore, Firenze, 2002, p.82

dello stesso artista