Sogno di bimba fa parte delle undici sculture che Arturo Dazzi espone alla XV Esposizione biennale Internazionale d’arte di Venezia del 1926.

Una delle novità maggiori del l’intero gruppo scultoreo è l’espressione più elevata del “classicismo” raggiunto: uno stile così vicino al realismo, alla bellezza e all’esaltazione degli elementi naturali, da essere definito dai contemporanei “un’arte umana” frutto dell’esercizio maturato in quegli anni, alla ricerca della sintesi e semplificazione della forma.

Dazzi dimostra di non avere difficoltà nel rappresentare affetti e sentimenti, come la dolcezza che traspare dal sonno tranquillo della bambina.

Dopo l’esposizione a Venezia l’opera originale in marmo viene acquistata dal Comune di Massa nel 1958 e conservata ad oggi nel Palazzo del Comune di Massa.

Il bozzetto in gesso, alla morte dell’artista, entra a far parte della Donazione Dazzi ed è conservato a Villa Bertelli, Comune di Forte dei Marmi.

Benedetta Veschi

Storia

A. V. LAGHI, Arturo Dazzi scultore e pittore, Pacini editore S.p.A, Pisa, 2012, p.63-64

A.V. LAGHI, Arturo Dazzi 1881-1966, Roma-Carrara-Forte dei Marmi catalogo della mostra Arturo Dazzi 1881-1966, Roma-Carrara-Forte dei Marmi, Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, Roma 16 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017, p.92-95

A. V. LAGHI, Arturo Dazzi. Dipinti e sculture della donazione Dazzi di Forte dei Marmi, maschietto editore, Firenze, 2002, p.112

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