Bozzetto in gesso della testa di Bambina al mare. L’opera fu realizzata ed esposta per la prima volta nella Quadriennale romana del 1931. Da parte dell’artista vi era il timore di ricevere dure critiche, come il giudizio severo riservatogli da Roberto Longhi nel 1929 a commento della Mostra del Sindacato Laziale fascista degli artisti.

In realtà l’esposizione della Quadriennale viene accolta positivamente: in particolare a colpire gli spettatori, è l’espressione dolce, aggraziata e allo stesso tempo salda di Bambina al mare.

Totalmente differente dal carattere della modella, la secondogenita dell’amico Cipriano Efisio Oppo, Eugenia detta Gegé. Dal bozzetto è possibile notare l’espressione serena del volto della bambina, forse in realtà impegnata a pianificare la prossima marachella, e l’intricata treccia che ne fa da acconciatura.

L’originale in marmo viene acquistato dalla Galleria Nazionale d’Arte Moderna per una cifra di 14.000 lire ed una copia, sempre in marmo, è donata ad Oppo.

Benedetta Veschi

Storia

A. V. LAGHI, Arturo Dazzi scultore e pittore, Pacini editore S.p.A, Pisa, 2012, p.69-70

A.V. LAGHI, Arturo Dazzi 1881-1966, Roma-Carrara-Forte dei Marmi catalogo della mostra Arturo Dazzi 1881-1966, Roma-Carrara-Forte dei Marmi, Musei di Villa Torlonia, Casino dei Principi, Roma 16 ottobre 2016 – 29 gennaio 2017, p.92-95

A. V. LAGHI, Arturo Dazzi. Dipinti e sculture della donazione Dazzi di Forte dei Marmi, maschietto editore, Firenze, 2002, p.118

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